domenica 26 aprile 2009

Intervista con l'Autore


Com'è nata l'idea di una collana di libri per bambini?
In inglese si dice “Necessity is the mother of invention”. Avendo otto fratelli più piccoli, tutti incaricati da nostra madre – da sempre cattolica fondamentalista – a riprodurre ad un ritmo allarmante, mi sono trovato, due natali fa, nelle condizioni di dover chiedere un mutuo alla banca per poter affrontare l’acquisto dei regali. Il direttore mi ha riso in faccia. Per non essere massacrato dagli innumerevoli nipoti la mattina del 25 dicembre, ho quindi dovuto ricorrere al fai-da-te, e visto che non sono in grado di fare da me o una Playstation o una Nintendo Wii, l’unica soluzione era scrivere e regalare delle favole. Così il direttore della banca ha smesso di deridere e i nipoti hanno rinfoderato i coltelli.

Cosa ha di diverso da tutti gli altri libri di favole?
Forse il fatto che ha salvato la vita all’autore. Sicuramente, poi, non ci sono molti libri che trattino dell’esistenzialismo felina.

Chi ha collaborato con te nella stesura e nella realizzazione di questo progetto?

I disegni sono opera di Claudia la Viola, un’amica mia di Foggia dotata non solo di grande talento artistico ma anche di poteri di chiaroveggenza. Pensa che uno dei disegni (non ti dico quale) l’ha fatto prima anche di sapere che io avevo scritto la favola. Non escludo la comparsa di una maga foggiana in un prossimo libro. Della produzione del libro, invece, si è occupato Pippo Calabrese, fondatore della casa editrice barese ExtremaThule; Pippo è una dinamo umano e a tutte le ore gli vengono ottime idee per iniziative nuove, motivo per cui tengo sempre spento il cellulare dopo la mezzanotte.

A che fascia d’età è rivolto?
Come ti accennavo prima, i miei nipoti sono numerosi (15, per il momento, ma il sedicesimo è già in arrivo) e le età vanno dai 3 ai 14 anni. Ho voluto scrivere una cosa che in qualche maniera potesse piacere a tutti e 15, e mi incoraggia il fatto che fino ad ora nessuno di loro mi ha denunciato alla Royal Society for the Elimination of Unsatisfactory Presents. Aggiungerei che il libro piace molto anche a mia nonna e alle sue amiche.

Quanto può essere utile come strumento didattico nelle scuole?
Al termine “strumento didattico” – che mi fa sempre venire in mente immagini di torturatori di bambini – preferisco “risorsa di divertimento”. Quando ero bambino a scuola, amavo soprattutto quel momento della lezione in cui l’insegnante ci leggeva o ci raccontava una storia, ed erano questi racconti a farmi appassionare della lingua. E’ vero che “Misery Puss” può anche servire come spunto per lezioni sui vocaboli, sulla grammatica e persino sulla traduzione, ma mi piace pensare che sarà soprattutto della storia e delle immagini che i bambini si innamorino.

Come mai hai scelto un gatto come protagonista?
Stavo viaggiando in treno da Bari ad Alberobello. Sdraiato sotto un muro nella stazione di Conversano c’era un gatto con la faccia tristissima. Mi ha colpito la scena perché in una giornata di sole in un paese così bello, un gatto non può essere depresso. Ho pensato che doveva trattarsi di una condizione patologica. Così è nata la prima frase della favola: “Misery Puss was always miserable”.

Il pregio più grande di Micio Musone?
La sua capacità di cambiare.

Il difetto più grande di Micio Musone?
Non me lo vuole dire.

Il cibo preferito di Micio Musone?
Indubbiamente, come la sua amica Greedy Gabby, Micio Musone impazzisce per il mice cream.

C'è una persona nella tua vita che ti fa pensare a Micio Musone?
Sì, io: come lui non sopporto i grossi cani puzzolenti.

Hai definito molto affettuosamente Micio Musone "Il tuo primogenito". Dobbiamo aspettarci un secondogenito?
Anche da me, mia madre si aspetta una progenie abbondante. Tra non molto nascerà una cangura che gioca a pallone, e più in là conoscerete una tigre che vive tra alberi di banane di cioccolata.

Cosa direbbe Micio Musone ai suoi piccoli lettori?
“Mia-aoooo!” O forse: “Sorridete! E’ bello essere piccoli!”

venerdì 3 aprile 2009

Micio Musone, una favola diversa dalle altre

Diciamoci la verità, il mondo è pieno di libri per bambini. Ma quanti ce ne sono davvero divertenti e utili al tempo stesso? Quella che voglio proporvi oggi è l'idea geniale di Paul Andrew Jarvis che, conoscendo i bimbi, ha voluto realizzare qualcosa per loro, per farli divertire imparando la lingua inglese!
Misery Puss per gli amici inglesi, Micio Musone per gli amici italiani presenta una favola diversa da tutte, giocosa avvincente dinamica che entusiasmerà ragazzi e ragazze, bimbi e bimbe lasciando senza fiato voi genitori quando sentirete per la prima volta vostro figlio che entrerà in casa dicendovi "Hello" anzichè "Ciao"! Ebbene si, perchè la vera innovazione è quella di una favola scritta in inglese con traduzione a fronte in italiano...i vostri figli giocheranno imparando la lingua inglese! Allegro, frizzante, vivace catalizzarà subito l'attenzione dei vostri ragazzi per i disegni spiritosi e coloratissimi stimolando la loro curiosità con una storia davvero divertente!
Basta con ranocchi e principesse...è arrivato Micio Musone!...E' arrivato in Feltrinelli e Laterza e aspetta solo di essere abbracciato, sfogliato e coccolato!
After breakfast he shambled into the badroom to brush his teeth. "EEEK!" ha squeaked, as he caught sight of his face in the mirror. And well he might go "EEEK!", for looking back at him from the glass was no longer Misery Puss but Misery Mouse!

Finita la colazione, si trascinò fino in bagno per lavarsi i denti. "EEEK!" squittì, vedendosi nello specchio. E con giusta ragione: nello specchio non c'era più Micio Musone ma Musone Mouse!